Svegli o dormienti , ci sono i Massoni nel Consiglio Regionale della Calabria? continua il dibattito
Sul vostro blog si è sviluppato un autorevole confronto circa l’obbligo da parte dei consiglieri regionali di dichiarare o meno la loro appartenenza alle logge massoniche.
L’argomento, fondato sull’art. 44 della L.R. n. 9/2018, è interessante perché riguarda il sempre vivo problema dell’esercizio di funzioni con poteri discrezionali in capo a soggetti che potrebbero aver promesso “solidarietà” ai propri confratelli. Sarebbe, infatti, auspicabile che il potere discrezionale venisse esercitato, sia dagli eletti che dai dirigenti addetti alla pubblica amministrazione, con assoluta terzietà e senza che, a riguardo, possa esservi alcun dubbio, nemmeno teorico.
Per questa ragione, l’assenza di consiglieri partecipi di associazioni che prevedono vincoli fra gli aderenti, è stata, da molti, considerata una buona notizia.
E’ sorto però il dubbio che la legge sia stata emendata proprio al fine di esentare i consiglieri dalla dichiarazione di appartenenza alle logge massoniche; ciò, sarebbe avvenuto inserendo, ad arte, il richiamo all’articolo 9 del Regolamento UE 2016/679 che riguarda la protezione dei dati personali.
In tal modo, le informazioni relative all’associazionismo non potrebbero essere trattate e, quindi, non sarebbero conoscibili dal pubblico.
Confesso che la cosa mi ha poco convinto perché sono da sempre consapevole di quanto sia facile sopravvalutare il legislatore regionale: ogni volta che gli si attribuisce un intervento non elementare si rischia di sbagliare!
Per questo il richiamo ad una norma UE mi è sembrato sospetto ed ho, infatti, verificato, leggendo la relazione alla legge di modifica, che il comma 3 bis nell’art. 44 della L. Reg. Cal. n. 9/2018 è stato inserito, unitamente a molti altri, solo per ottemperare agli impegni appositamente assunti, nel contesto del principio di leale collaborazione tra Stato e Regioni.
Peraltro, come già evidenziato sul vostro blog, gli interessati possono prestare il consenso alla divulgazione dei dati che li riguardano e ciò è avvenuto in tutte le dichiarazioni che i consiglieri hanno reso utilizzando l’apposito format. A ben vedere, quindi, i consiglieri hanno sempre l’obbligo della comunicazione ma il dato, in assenza del consenso al suo utilizzo, non sarebbe acquisibile. Ciò non si è verificato perché tutti i consiglieri hanno prestato il consenso privacy.
Queste considerazioni, associate alla certezza che i consiglieri abbiano dichiarato la verità, inducono a pensare che l’autore del primo intervento abbia ragione quando afferma che la massoneria è fuori dal consiglio regionale.
Forse è giusto ricordare ai più giovani che, nella prima vituperata repubblica, alcuni partiti politici non ammettevano i massoni. Per tale ragione si sviluppò il fenomeno di chi si addormentava ……. sognando un seggio.
Con l’arrivo della seconda repubblica tutto cambiò anche sotto questo profilo. Meglio svegli!
Antace