ITALIA VIVA, IN CALABRIA SCIOLTA COME NEVE AL SOLE
Nel recente passato Italia Viva promuoveva iniziative e sparava dichiarazioni a raffica, pur non sottoponendosi mai al vaglio dell’elettorato nelle varie tornate amministrative.
In questo bisogna riconoscere coerenza: con il personale politico che aveva selezionato non avrebbe superato percentuali da prefisso telefonico.
I proclami che diffondeva non si concretizzavano mai. Esempio eclatante è stato la candidatura a sindaco della Calabria del suo segretario regionale, Ernesto Magorno, rimasta nella bacheca degli annunci.
Italia Viva puntava tutto sulle elezioni per il rinnovo del parlamentò nazionale, ma quella che doveva essere la prova del nove si rivelò un flop clamoroso. Qualcuno potrebbe attribuirne la responsabilità a Renzi che, non fidandosi del suo Magorno, collocò la Boschi come capolista. In realtà, l’attivismo comunicativo di Magorno nascondeva un castello di carta, spazzato inesorabilmente dal venticello elettorale.
Oggi Magorno, è sparito dalla scena dopo avere consegnato il partito ad una sua fedelissima, la quale, evidentemente, ha un altro stile perché non ci costringe a leggere i continui e fumosi comunicati del suo predecessore, oggi rinchiuso nel suo ultimo fortino: Diamante che dovrà difendere fra qualche mese alle elezioni comunali dall’assalto dei suoi oppositari.
Quello che non si riesce a capire è se la nuova strategia comunicativa è stata sostituita da un lavoro profondo che emergerà in maniera dirompente alle elezioni europee o se, invece, Italia Viva calabrese si è sciolta come neve al sole anche sul piano organizzativo.
DARTAGNAN